TIPI DA SPIAGGIA di Franco Pennasilico

IL MATTINO  25 Luglio 1992


THORN A SURRIENTO

Articolo 8 di 42


Non crediate che le esperienze vissute che vi racconto siano frutto di una mia «deficienza senile»... 
«Deficienza» lo accetto, ma «senile» no, poiché ho soltanto trentacinque anni... 
Può capitarvi di recarvi in spiaggia e stendere l'asciugamani nel bel mezzo di un gruppo di signore di mezza età e stupirvi di una certa tristezza...
Le signore siedono all'ombra con gli occhi arrossati ed il fazzoletto in mano, i bambini non fanno eccessivo frastuono intuendo la tragedia nell'animo delle genitrici, un bottone o una striscetta di stoffa nera sono applicati alle bretelline dei costumi...
Lentamente, in silenzio, rispettando il dolore ma chiedendovi cosa mai possa essere accaduto, stendete la stuoina e vi sdraiate tendendo l'orecchio nel tentativo di carpire qualche discorso e capire qualcosa... 
«Povero Arturo... Così giovane...» 
«Eh. signora, che ci volete fare? Siamo nati per soffrire...» 
«Ancora non riesco a crederci...leri giocava a tennis e saltava come un grillo...» 
«È incredibile.... - interviene una terza signora - Certe cose non dovrebbero accadere...» 
“Anche la morte è un ingrediente... Vi ricordate quanto soffrì il povero Arturo, quando mori il suo bambino appena uscito dalla sala parto?”
«Be', però non era suo...» 
«Ma lui non lo sapeva... E quando andò a fuoco la sua casa e vide bruciare sotto i suoi occhi la donna che amava?»
Voi vi accorgete che involontariamente vi state toccando con discrezione le parti anti-iettatura... 
«Ma quello che mi preoccupa - fa la prima signora - è la reazione della madre alla notizia... Poverina, malata di cuore...» 
«Gliel' hanno già detto?» 
«No, credo che la informeranno durante la puntata di oggi...» 
Un fastidioso sospetto comincia ad insinuarsi in voi... 
«Che ore sono, signora?» 
“Mancano ancora tre ore…”
“Non so se resisterò…”
“Avete portato il mini-televisore a batteria? Ah, brava, perché sul mio non si vedono bene i colori…Io comunque per sicurezza ho programmato anche la videoregistrazione, così al ritorno a casa me la rivedo…”
“Chiedo scusa – timidamente osate – Ma di che state parlando?”
“Di MIGUELITA, la nostra telenovela preferita…”
“Non è possibile – pensate – sto sognando…”
Se siete fortunati potete seguire l’intervento di una signora dalla cultura infinitesimale che dice : “Lo sapete? Ho sentito che hanno scritto una canzone dedicata alla nostra telenovela…si intitola THORN A SURRIENTO!”
Ma l'incredibile deve ancora venire…
Alle tredici e trenta, appena parte la sigla della telenovela, amplificata dalla presenza sulla spiaggia di trentacinque minitelevisori, tutte le regole della fisica si piegano al potere dello sceneggiato: le nuvole, in cielo, si fermano... I gabbiani scompaiono, i marocchini con i tappeti e gli orologi si eclissano, i bambini si addormentano... 
Il mare, addirittura il mare, così potente e ribelle, si ferma e le onde non giungono più sul bagnasciuga…
Sale un venticello rinfrescante ed il sole si offusca…
Proprio in quel momento, per l’influenza di un potere soprannaturale, le pile del vostro registratore a cuffia sì scaricano... In quel paesaggio immobile e grigio da città distrutta il giorno dopo un mega-bombardamento atomico, voi siete l'unica cosa in movimento, mentre affranti vi avviate lentamente, con capo chino, trascinando sulla sabbia il vostro asciugamani e la tristezza nell'animo, mentre una lacrima scorre sulla vostra guancia... 
Vi fermate al bar dall’altro lato della strada, avete bisogno di qualcosa che vi tiri su... 
Vedete con terrore un televisore su una mensola dietro il bancone e domandate, allarmati, indicando l’apparecchio: «Funziona?» 
«No, è guasto...» risponde il barman…
Tirate un sospiro di sollievo ed ordinate un cognac... 
E l’omino dietro il bancone, mentre vi porge il bicchierino: «Questo fetente si è scassato proprio ieri!… 
A proposito, sapete per caso Arturo che fine ha fatto?»