TIPI DA SPIAGGIA di Franco Pennasilico

IL MATTINO  15 Aprile 1998


IO, GUARDIANO DEGLI SCAVI DI POMPEI...

Articolo 16 di 42


Ho letto in questi giorni con felicità della consacrazione da parte dell’Unesco degli scavi di Pompei come bene di interesse universale e dello stanziamento di cospicui fondi (grazie anche all’opera del ministro Veltroni) per il recupero della struttura e per la risoluzione dei problemi della città di Pompei in termini di mancanza di strutture e quindi scarsa ricezione turistica.
Non interverrei mai sul tema dell’organizzazione turistica o urbanistica, ma sugli Scavi desidero testimoniare quanto ho potuto verificare personalmente, avendo vissuto due settimane in quel luogo (che confesso non avevo mai visitato) per girare il nuovo film di Antonio Capuano POLVERE DI NAPOLI, nel quale interpreto la parte di uno strano guardiano degli Scavi stessi.
E’ vero, come ho anche letto, che gli scavi sono frequentati da moltissimi cani randagi, ma tutto sommato fra i turisti stranieri (tedeschi, inglesi, danesi e padani) che prelevano, nascosti fra le antiche colonne, dei souvenir ed i cani che i souvenir ce li lasciano, preferisco questi ultimi...
Ho potuto costatare poi, per sfatare un luogo comune sui dipendenti pubblici, una professionalità e una gentilezza dei custodi “veri” che mi ha stupito non poco.
Si pensi che un giorno che avevo dimenticato a casa il “passi” fornitomi dalla produzione per l’accesso all’impianto, nonostante i preposti mi avessero riconosciuto, ho dovuto chiedere una nuova autorizzazione. 
O forse mi illudo...
Magari non mi volevano fare entrare proprio perché mi avevano riconosciuto..
Devo comunque confessare che gli Scavi di Pompei sono un luogo fantastico e magico e non poche volte nelle pause di lavorazione ci guardavamo intorno origliando a seguito delle guide per scoprire notizie assolutamente strabilianti sugli usi e le drammatiche vicende di quelle antiche popolazioni...
Ricordo con piacere quei giorni trascorsi lì, anche per alcuni divertenti episodi accaduti.
Un giorno in una stradina un po’ isolata nei pressi della casa della Venere ero nascosto in un anfratto per ripetere una scena di una sparatoria fra me e Silvio Orlando, scena che avevamo ripetuto più volte per degli imprevisti …
Avevo un abito liso e sdrucito, uno sguardo cattivo e una grossa pistola in mano, e attendevo con atteggiamento guardingo il ciak per “sparare” a Silvio, quando mi accorgevo che dei turisti stranieri (ignari della presenza di un “set”) stavano per impegnare il campo.
Per evitare di far interrompere la scena, dal mio nascondiglio feci animosi cenni agli stessi dimenticando di avere l’arma in mano...
Me ne resi conto soltanto quando vidi i poverini bloccarsi e sbiancare in volto, immobili con le loro macchinette fotografiche in una mano e la bottiglia di acqua minerale bollente nell’altra...
Concludo invitando tutti a visitare gli Scavi di Pompei e magari, perché no, a venire a vedere il film...