TIPI DA SPIAGGIA di Franco Pennasilico

IL MATTINO  15 Agosto 1992


NOSTALGIA BEAT: LA TRIBU’ BALNEARE

Articolo 10 di 42


Ci sono degli aspetti, dei personaggi, delle situazioni appartenenti al passato alle quali spesso ci capita di guardare con nostalgia e che ci affascinano perché magari eravamo troppo giovani per viverli a pieno…
A me spesso capita di rievocare, magari attraverso dei vecchi film o aggrappandomi a dei ricordi sbiaditi, alcuni momenti della nostra storia recente..
A volte vorrei che tornassero per un giorno i mitici anni ’60, vorrei rivedere per strada i giovani beat dai capelli lunghi, vorrei risentire nell’aria i fermenti sociali di allora, vorrei ascoltare le note delle canzoni di quel periodo, magari prodotte dal disco graffiato di un vecchio juke-box... 
Se volessi rivedere le facce degli uomini politici di quel periodo, basterebbe accendere il televisore oggi, tanto sono le stesse di allora... 
Vorrei rivedere quei vecchi telegiornali in bianco e nero, quelle competizioni canore con i cantanti che si esibivano davanti a quei microfononi con lo schermo di ferro, cantanti che sembravano dei cetrioloni che si servivano dallo stesso parrucchiere di Lucia Mondella dei Promessi Sposi... 
Ma purtroppo quelle cose non ci sono più, almeno non tutte... 
Uno degli elementi che si è tramandato e che credo si riprodurrà nei secoli resiste incurante del passare del tempo: la famiglia italiana nell’escursione domenicale sulla spiaggia!
Fino ad oggi abbiamo analizzato vari «tipi da spiaggia», mentre oggi parliamo di un esemplare che si muove in branchi e che nella sua struttura sociale conserva alcune caratteristiche comuni a tutti i gruppi... 
La tribù balneare è riconoscibile da alcuni modelli comportamentali dai quali i suoi componenti non si distaccano mai..
Giunge quasi sempre sul luogo del bivacco in auto d'epoca nelle quali gli esemplari sono assiepati come sardine e dalle quali fuoriescono come i fazzoletti dal cilindro del prestigiatore... 
Sul tetto delle suddette auto sono sempre montati dei portabagagli ai quali spesso sono aggiunte delle prolunghe artigianali ricavate da vecchi stenditoi per gli abiti, portabagagli sui quali viene assicurata con vecchie corde delle persiane una pila di suppellettili che di frequente supera in altezza i Tir che la tribù incrocia sulle strade dalla città al mare... .
Uno spettacolo sul quale vi consiglio di prendere appunti è fornito dalle operazioni di scarico, durante le quali non è raro individuare nell'ordine: le ceste con i viveri, gli ombrelloni (almeno sei), le sedie, ma si badi bene, non quelle da spiaggia, ma vere e proprie sedie di appartamento, tre tavoli pieghevoli, la cassa a tenuta termica per le bibite in bottiglia e quella per la frutta, sia sciolta che preparata in pozzetti nel vino, il radioregistratore di potenza da discoteca per i giovani, la radio con la cuffietta per le partite di calcio per gli adulti, pallone, tamburelli e palline, quantità di secchielli, palette, camion e betoniere giocattolo da fare invidia ai cantieri allestiti per costruire il Centro Direzionale, borse con i fotoromanzi per le signore della tribù, salvagenti a paperetta, a cagnolino, a drago di S.Giorgio, canotti di quattro misure e materassini vari…
C’è sempre un bambino che piange perché voleva portare i suoi soldatini e la mamma glielo ha proibito dicendo che a mare non bisogna portare molta roba…
In un primo momento vi commuovete perché pensate che quella povera famiglia si è trovata coinvolta in uno sfratto esecutivo, ma poi capite che non è così..
I sei ombrelloni vengono piantati a distanza di due metri l’uno dall’altro, ma una serie di teloni magicamente usciti da un borsone e assicurati con delle mollette per i panni da un ombrellone all’altro trasforma in un attimo il tutto in una immensa tendopoli che nulla ha da invidiare a quelle allestite della Croce Rossa per le popolazioni colpite in occasioni di terremoti ed alluvioni…
La struttura sociale della tribù è così organizzata: padre, madre, sorella della madre, vecchio nonno paterno, nonna materna, figlio ventenne con amico del palazzo, bimbo piccolo con cuginetta, tre figlie femmine con rispettivi fidanzati, figlio sedicenne della sorella della madre, cagnolino senza guinzaglio addestrato a pulirsi dalla sabbia sulle asciugamani dei bagnanti e canarino con gabbietta sempre in particolare vena canora…
Il “totem” del villaggio è rappresentato dall'ombrellone sotto il quale è conservata la riserva di cibo, assiepata in ceste e contenitori ermetici di alluminio, che all' ora X esplode in tutta la sua consistenza, rivelandosi, come quantità, superiore alle scorte inviate dalle Nazioni Unite alle popolazioni curde in esilio…
II rito del pranzo ha inizio alle ore dodici e termina generalmente non prima delle diciassette e trenta…
Non è raro che dopo aver assistito a questa scena vi sentiate una nullità, col vostro zainetto con l'asciugamani, un libro ed un misero tramezzino nel quale avete messo il contenuto di una scatoletta di tonno, neanche formato famiglia…