QUA LO DICO E QUA LO NEGO di Franco Pennasilico

NOTIZIARIO FLEGREO 7 Giugno 2000


QUESTI MAGHI…  

Articolo 33 di 42


Ho già affermato di essere molto contento di scrivere dalle colonne del Notiziario, poiché ho trovato un’ ambiente simpatico e so di rivolgermi ad un target di lettori di buona qualità…

Ho anche scritto di essere soddisfatto che la mia rubrica sia ospitata in pagine dove essa si trova in felice compagnia.

Mi leggo spesso accanto a due rubriche che mi divertono, e cioè quella sul significato dei nomi propri di persona (della quale ho scritto lo scorso venerdì) e quella sull’ astrologia, materia che mi ha sempre intricato, con la cartomanzia, la veggenza, la chiromanzia, ecc.

Sia chiaro, io non credo a tutto ciò che non è dimostrato scientificamente, o meglio apprezzo quello che non è chiaro alla scienza e viene studiato per dare un senso al fenomeno.

Ma mi diverte soffermarmi, durante lo zapping alla TV, su reti che trasmettono dei veri e propri show di improbabili, truccatissime, bardate carnevalescamente, amabili signore dall’evidente recente passato di paludate massaie.

Ammetto di avere anch’io delle piccole scaramanzie, dei rituali ridicoli, specialmente prima degli spettacoli, ma lo faccio per divertire anzitutto me stesso.

Vorrei consigliare a tanti di prenderlo come un gioco, poiché so di molte persone che si sono dissanguate economicamente per correre dietro alla tale Fata Giorgiana o al Mago di Pollenatrocchia…

Per carità, sono nomi inventati, non mi mandate delle fatture, perché mi bastano quelle che mi invia la mia commercialista!

Una volta ho fatto una serata di cabaret in un teatro dove si esibiva anche un famoso mago “televisivo”, con il quale ho fatto amicizia e che mi invitò a casa sua per un consulto.

Decisi di andare per chiedere un filtro per dimagrire.

Questo mago impazza sulle reti locali e credo abbia un numero altissimo di proseliti (ma chiamiamoli pure clienti!)

A casa sua ho attraversato un modernissimo salone con computers e centraline telefoniche e otto gentili signorine rispondevano a telefonate che si susseguivano a ripetizione…

Passai nel suo studio di tutt’altra atmosfera, luci basse, incenso, feticci e talismani schierati sulla scrivania, di cristallo purissimo, dietro alla quale si ergeva un trono dorato col pacioccone mago accomodato, con una tunica di lamè e paillettes che per guardarla ci volevano gli occhiali da sole…

Premetto, per chi non mi conosce, che io peso centodieci chili…

Lui mi guarda, chiude gli occhi, si fa una mezza “trance” e dichiara:

“Tu vuoi dimagrire…”

“Sì…” dissi…

“Tu sei soprappeso…”

“Sì, ma…”

“A te piace mangiare!”

Ormai non rispondevo neanche più…

“Tu devi dimagrire…. Devi fare una dieta.... Devi andare da un dietologo….”

Quando riaprì gli occhi trovò la mia sedia vuota, perché io già ero per le scale, arrabbiato come non mai..

Al pianerottolo del terzo piano, mi fermai, chiusi gli occhi, tentai una “trance”, alzai il capo verso il suo piano e regalai io una previsione a lui, che uscì leggera dalle mie labbra serrate:

“Tu muore ampresso !!”