QUA LO DICO E QUA LO NEGO di Franco Pennasilico |
NOTIZIARIO FLEGREO 7 Giugno 2000 |
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Ho
anche scritto di essere soddisfatto che la mia rubrica sia ospitata in
pagine dove essa si trova in felice compagnia. Mi
leggo spesso accanto a due rubriche che mi divertono, e cioè quella sul
significato dei nomi propri di persona (della quale ho scritto lo scorso
venerdì) e quella sull’ astrologia, materia che mi ha sempre
intricato, con la cartomanzia, la veggenza, la chiromanzia, ecc. Sia
chiaro, io non credo a tutto ciò che non è dimostrato
scientificamente, o meglio apprezzo quello che non è chiaro alla
scienza e viene studiato per dare un senso al fenomeno. Ma
mi diverte soffermarmi, durante lo zapping alla TV, su reti che
trasmettono dei veri e propri show di improbabili, truccatissime,
bardate carnevalescamente, amabili signore dall’evidente recente
passato di paludate massaie. Ammetto
di avere anch’io delle piccole scaramanzie, dei rituali ridicoli,
specialmente prima degli spettacoli, ma lo faccio per divertire
anzitutto me stesso. Vorrei
consigliare a tanti di prenderlo come un gioco, poiché so di molte
persone che si sono dissanguate economicamente per correre dietro alla
tale Fata Giorgiana o al Mago di Pollenatrocchia… Per
carità, sono nomi inventati, non mi mandate delle fatture, perché mi
bastano quelle che mi invia la mia commercialista! Una
volta ho fatto una serata di cabaret in un teatro dove si esibiva anche
un famoso mago “televisivo”, con il quale ho fatto amicizia e che mi
invitò a casa sua per un consulto. Decisi
di andare per chiedere un filtro per dimagrire. Questo
mago impazza sulle reti locali e credo abbia un numero altissimo di
proseliti (ma chiamiamoli pure clienti!) A
casa sua ho attraversato un modernissimo salone con computers e
centraline telefoniche e otto gentili signorine rispondevano a
telefonate che si susseguivano a ripetizione… Passai
nel suo studio di tutt’altra atmosfera, luci basse, incenso, feticci e
talismani schierati sulla scrivania, di cristallo purissimo, dietro alla
quale si ergeva un trono dorato col pacioccone mago accomodato, con una
tunica di lamè e paillettes che per guardarla ci volevano gli occhiali
da sole… Premetto,
per chi non mi conosce, che io peso centodieci chili… Lui
mi guarda, chiude gli occhi, si fa una mezza “trance” e dichiara: “Tu
vuoi dimagrire…” “Sì…”
dissi… “Tu
sei soprappeso…” “Sì,
ma…” “A
te piace mangiare!” Ormai
non rispondevo neanche più… “Tu
devi dimagrire…. Devi fare una dieta.... Devi andare da un
dietologo….” Quando
riaprì gli occhi trovò la mia sedia vuota, perché io già ero per le
scale, arrabbiato come non mai.. Al
pianerottolo del terzo piano, mi fermai, chiusi gli occhi, tentai una
“trance”, alzai il capo verso il suo piano e regalai io una
previsione a lui, che uscì leggera dalle mie labbra serrate: “Tu
muore ampresso !!” |
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