QUA LO DICO E QUA LO NEGO di Franco Pennasilico

NOTIZIARIO FLEGREO 19 Maggio 2000


PASSATO REMOTO FUTURO

Articolo 31 di 42


Nel rimettere in ordine i miei CD, due giorni fa, ho notato che la mia raccolta musicale era formata da cantanti e gruppi molto diversi fra loro, e che gli stili musicali che mi avevano attirato nell’acquisto spaziavano fra vari generi…
Preferendo ordinare i dischi in ordine alfabetico, nello scorrere al termine del posizionamento sullo scaffale i nomi, trovavo accostati con massima disinvoltura Louis Armstrong ad Almamegretta, Peppe Barra a Battiato e Battisti ai Beatles, Pink Floyd a Pino Daniele, o Jethro Tull a Jim Morrison e Guccini, per non parlare poi del CD della Nuova Compagnia di Canto Popolare dritto senza vergogna accanto a quello di Nat King Cole…
Ho riflettuto molto sul fatto che proprio una certa serenità (amo molti generi musicali senza essere fanatico di uno o dell’altro) forse si ottiene avvicinandosi alle cose con tranquillità. Capire ed imparare ad amare le cose del passaso, quelle del presente o quelle del futuro ci preserva forse da atteggiamenti totalizzanti e negativi, come quelli di uomini nostalgici (che diventano conservatori e terrorizzati dal futuro) o quelli di uomini esclusivamente proiettati al futuro soprattutto tecnologico (che spesso si distaccano dal presente e da quelli che ci vivono) .
La vita è varia e con occhio equidistante bisogna attingere al futuro per migliorare il presente ricordando e facendo tesoro del passato…
D’altro canto, da sempre, il passato convive col presente ed entrambi aprono le porte al futuro, che in poco tempo diventa presente aprendo nuove porte ad un nuovo futuro…
Ed in tutti i campi è così…
La lettura delle notizie sui giornali è naturalmente di grande utilità per la formazione della maturità delle persone, e questo fortunatamente lo stanno capendo anche i genitori e gli insegnanti.
Anche leggendo di reati perpetrati da malviventi, scorrendo la cronaca nera, si ha la sensazione che il correre dei tempi lascia spazio anche al presente ed al passato…
Leggo spesso delle tradizionali rapine, degli scippi alle vecchiette, delle truffe ai turisti, dei furti in appartamento, e diciamo la verità, sono notizie alle quali noi lettori ingordi di giornali siamo oramai affezionati.
Voglio ringraziare pubblicamente dalle colonne del giornale tutti i ladri, i topi d’appartamento, gli scippatori ed i truffatori che lavorano con dedizione e ammirevole impegno per non farci mancare le novità giornaliere.
Anzi queste sono persone da apprezzare per la loro modernità, perché, in questi tempi dove si parla e straparla di mobilità e flessibilità del lavoro, ho scoperto che già da tempo i ladri si sono provati a truffare i turisti e gli scippatori si mettono in discussione provando a rubare in appartamenti durante la stagione estiva.
Con una certa preoccupazione ho letto ultimamente di reati molto legati al futuro.
Ho letto di reati telematici, di cimici per intercettare discorsi di affaristi ed industriali, di mobbing, di pedofilia su internet (dove sei, buon vecchio pedofilo in attesa fuori le scuole?!), di manomissioni da parte di hackers di programmi informatici bancari per trasferire (senza vederli fisicamente) denari da conti di altri sui conti propri, eccetera..
Ma quindi il futuro è così minaccioso? E’ in agguato un solo, nuovo, terribile tipo di reato?
Poi, finalmente, il Notiziario Flegreo mi ha salvato, fornendomi una notizia che mi ha fatto ritrovare la serenità che avevo prima.
Giorni fa è stato scoperto un furto speciale…
Un addetto comunale ha fatto una sensazionale scoperta: dalle vasche di Villa Avellino hanno rubato delle papere! Sì, avete letto bene, delle papere!
Alcune delle oche che il Comune aveva alloggiato in una grande vasca acquatica posta all’interno della struttura sono sparite e si esclude che se ne siano andate via da sole !
Grazie, benemerito ladro!
Mentre esperti della Finanza controllano milioni di “file” per scoprire reati, mentre i Carabinieri analizzano telefonate intercettate, mentre i magistrati controllano tabulati bancari e mentre ingegneri tentano di individuare vari virus sui computer, un guardiano di Pozzuoli, una mattina, scorgendo le papere in fila nuotare sull’acqua, ha scoperto la magagna compiendo una semplice, arcaica operazione:
Col dito indice in aiuto, ha pronunciato la frase:
“Uno, due ,tre, quattro, cinque, sei… Oh, cazzo! Mancano quattro papere!”
Ed ha dato l’allarme…