QUA LO DICO E QUA LO NEGO di Franco Pennasilico

NOTIZIARIO FLEGREO 22 Marzo 2000


INVIDIA CREPA

Articolo 19 di 42


Fra le tante scritte che si scorgono spesso sui grossi camion che sfrecciano sull’autostrada (sulle quali sarebbe interessante scrivere un trattato) tipo “MAMMA PERDONAME” o “SONO IO IL TUO BISONTE” o similari, quella forse più condivisibile è “INVIDIA CREPA”…
Perché l’invidia è un sentimento che non appartiene molto ai napoletani, o meglio non quella cattiva, che spinge a odiare chi è più fortunato, ad augurargli ogni male, a fare di tutto per raggiungere il suo livello di benessere…
Vedendo alcuni ostentati benefici che la vita ha destinato ad altri che non siamo noi, siamo a volte semplicemente dispiaciuti di non essere al posto di quelle persone, magari sogniamo ad occhi aperti e ci immaginiamo ai bordi della nostra piscina o nella nostra baita in montagna…
Però, diciamo la verità, le centinaia di bagnanti costretti dal loro reddito a farsi un tuffo nelle acqua “fetenti” (per usare un eufemismo) del “Mappatella Beach” di via Caracciolo, la scorsa estate, nell’assistere al sequestro da parte dei Carabinieri su ordine del Procuratore della Repubblica Papa di decine di barche attraccate ad approdi non autorizzati, bloccando quindi le uscite Vip di barche Vip per Week-end Vip in posti Vip, si saranno fatti, come si dice a Napoli “chiatti chiatti”!!
Credo che il godimento massimo sia giunto quando si è appreso che i controlli capillari sarebbero stati finalizzati anche alla eventuale scoperta di evasioni fiscali…
Ma quello che mi ha divertito molto è stato leggere che uno di quegli scafi era di una insegnante che tanti anni fa aveva fra i suoi alunni proprio l’attuale Procuratore Alfonso Papa…
Probabilmente non sarà così, e mi piace solo pensarlo, ma mi dica la verità (tutta la verità, nient’altro che la verità), signor Procuratore…
Non è che avete letto in anticipo l’elenco dei proprietari delle barche e vi siete voluto togliere qualche pietra dalla scarpa?
Magari qualche “tre” non digerito all’interrogazione di Matematica, qualche errore sbarrato in rosso sul tema di Italiano, qualche scappellotto in seguito ad un tentativo di copiare il compito in classe…. 
La morale di tutta la storia, credo, sia questa:
State attenti, signori insegnanti, a trattare sempre con dolcezza i vostri alunni!
Vi può capitare, fra vent’anni, di lasciare la macchina in seconda fila per un attimo, e all’uscita dal bar, scoprire che un vostro furbetto ex-allievo è oggi l’autista di un bel carro attrezzi…